Sarebbe sciocco lodare, in relazione con ogni opera d’arte di Michelangelo Buonarotti, anche l’inventore di martello e scalpello. A volte però ci sono delle occasioni per farlo, come durante il progetto „Design e Technology”, presentato durante la Marmomacc 2014: qui il designer industriale Raffaello Galiotto si è messo insieme a dei produttori di macchinari e attrezzi per spingere le possibilità della lavorazione delle pietre oltre il livello finora conosciuto.
Un ruolo importante nel progetto lo avevano naturalmente le imprese lapidee coinvolte, che hanno realizzato i progetti. Più precisamente: i titolari e i collaboratori che si sono fatti contagiare ed entusiasmare dall’idea di Galiotto.
Per esempio per „Cora“.
Nel caso di „Evo“ il marmo Carrara è stato lavorato con una sega diamantata. Il fascino particolare di questo lavoro consiste nelle tracce di lavorazione che percorrono in orizzontale. Queste non erano previste così, sorride Galiotto.
A questo punto si potrebbe iniziare un discorso filosofico, per esempio se e come contribuiscono macchinario e attrezzo, da parte loro, al risultato: difatti, dal mondo di computer ed elettronica è noto il fenomeno del „glitch“ – un errore nel sistema che si presenta per un breve periodo, del quale nessun uomo comprende la provenienza e perché sparisca dopo un po’ di tempo. Nel programma spaziale Apollo della Nasa l’errore faceva raddrizzare spesso i capelli dei tecnici.
Era stato un „glitch“ quello che ha fatto disegnare al macchinario delle tracce di lavorazione inaspettate?
Ricordiamo, in questo contesto, che Michelangelo Buonarotti sosteneva di liberare con il suo lavoro soltanto una figura già nascosta nella pietra.
Raffaello Galiotto Industrial Design
Foto: Raffaello Galiotto