Update: La rivista specializzata francese Pierre Actual ha presentato il progetto in un’ edizione speciale, dedicata al costruire in massello con le pietre naturali. La pubblicazione (in francese) può essere scaricata gratuitamente (pdf).
Per primo il paesaggio e come secondo il modo tipico di costruire dell’area mediterranea, questi sono gli aspetti che l’architetto François Fontès voleva far emergere nell’impianto del Lycée Marc Bloch. L’architetto lo ha fatto con degli edifici aperti nei quali in vento può portare raffreddamento, tra le altre cose tramite le pietre naturali. L’impianto per 1200 studenti con annesso convitto si estende ai confini del villaggio di Sérignan vicino Narbonne, su una superficie di 5 ettari. Situata solo a qualche chilometro di distanza dalla spiaggia, questa non è una scuola con l’aspetto tipico che ci si aspetta da un tale istituto.
Visto dalla strada, è una lunga fila di supporti in pietra di altezza di ben 8 m a catturare l’attenzione. Con un po’ di fantasia si riescono ad individuare in essi gli steccati che mettono in sicurezza, dappertutto nella zona, i percorsi in mezzo alle dune.
Sono stati utilizzati dall’ architetto due tipi di pietra naturale: la pietra calcarea Pompignan, prodotta nelle immediate vicinanze, ed il Granit du Tarn proveniente dalla regione Sidobre, distante circa 100 km. La decisione di François Fontès di utilizzare la pietra è basata sulla durata nel tempo del materiale: costruire degli edifici per lunghi periodi di tempo sarebbe tipico per la zona, così viene citato.
Fontès si è avvalso del granito con provenienza più distante perché non è possibile produrre la pietra calcarea con lunghezze particolari.
La ditta Carrières Plo situata nel Massif Central ha fornito in totale 123 aste di pietra del proprio granito Silverstar, con misure base di 1,20 m x 0,90 m e in qualche caso delle altezze superiori a 8 m. I più grandi di loro pesano 25 t.
Anche ulteriori 37 aste di pietra assemblate da elementi più piccoli consistono di pietra calcarea Pompignan.
Lo stesso materiale è stato utilizzato anche per altre creazioni nell’impianto, come per esempio per le scalinate o nei cortili interni, dove i grandi massi rappresentano la natura selvaggia nel Département Languedoc-Roussillon.
Nei cortili interni le facciate in cemento a vista riprendono un elemento tipico della natura sulla costa: le loro superfici assomigliano alla canna. Lungo i corridoi negli interni dell’edificio si ritrova lo stesso motivo.
Anche il gioco di luce ed ombra fa naturalmente parte del modo di costruire mediterraneo, e questo l’architetto lo ha portato in modo particolarmente originale nei cortili interni: gli steccati che affiancano i sentieri delle dune non appaiono soltanto nella facciata, ma anche come leggera tettoia dei cortili interni.
Questi elementi sono presenti come riparo dal sole davanti alle pareti, e nella mensa come elemento decorativo del soffitto. Si tratta di sottili tronchi d’albero tagliati in quarti e legati con fil di ferro.
Foto: Pierre Actual