Stone Stories: pietre naturali per stelle marine e lumache marine

(Gennaio 2012) Questi sono stati dei clienti insoliti per l’industria lapidea: dei blocchi che pesano decine di quintali sono stati buttati in mare davanti alla costa tedesca del Mare del Nord. Questi blocchi provengono da cave svedesi e norvegesi o sono massi erratici tedeschi. Sulle rocce granitiche si dovrebbero insediare nuovamente degli esseri viventi marini.

Poco fa ne hanno dato prova delle escursioni di sub che il concetto funziona: alghe, lumache marine e addirittura piccoli granchi sono venuti ad abitare nel frattempo sulle rocce.

Oggetto dell’azione è la così chiamata barriera esterna di Sylt, il Sylter Außenriff, che è in realtà una zona marina protetta di circa 65 km posta davanti l’isola di Sylt. Nonostante il fatto che lì esiste uno stato di protezione, secondo Greenpeace, i pescatori e le draghe aspiranti dell’industria della ghiaia continuavano a fare il loro mestiere. In questo modo avevano distrutto il biotopo dei massi di pietra esistenti sul fondo marino.

Una barriera di pietra di questo tipo è formata, quando è intatta, di grandi quantità di massi erratici lasciati dai ghiacciai dell’era glaciale in alcune zone del mare attuale. Queste zone vengono considerate delle oasi sul fondo sabbioso inospitale sott’acqua. Normalmente là ci vivono numerose specie di animali tra i massi o crescono i loro piccoli.

Con l’azione Greenpeace voleva ricostruire una piccola parte della barriera di pietra. Per questo sono stati affondati 320 rocce naturali in 30 m di profondità marina.

Greenpeace (tedesco)

Video (tedesco)