(Novembre 2012) Gli architetti di Speech Tchoban/Kuznetsov hanno dato all’ edificio di uffici sull’ angolo della Leninskiy Prospekt/Ulitsa Udal’tsova una facciata di tipo impegnativo: essi dovevano dare una facciata inconfondibile e contemporaneamente un consumo energetico basso alla casa con 6 piani.
Ci avviciniamo all’ edificio dalla parte di Leninskiy-Prospekt, una strada molto trafficata, sulla quale le macchine imperversano su più corsie. Da una distanza breve emerge qualcosa di sorprendente sulla facciata: il rivestimento in pietra calcarea porta un disegno di linee a rilievo e rientranti che percorrono tutto l’edificio.
Questo però non è abbastanza: da una parte, la facciata ha una sporgenza marcata, dall’altra passaggio ha un percorso obliquo da sopra a sotto ed è arrotondato. In questo modo si crea un forte accento.
Da molto vicino si vede un’altra particolarità: sia i piani in vetro che quelli in pietra sono stati messi fuori squadra.
Una cosa difficilmente da notare è che la facciata è anche doppia: dietro alle vetrate esterne, messe in modo obliquo su un’altezza di 2 piani, ne segue internamente un’altra, posizionata diritta per ogni piano. Attraverso una fessura può entrare aria dall’ esterno nello spazio compreso tra le due vetrate. Essa dovrebbe riscaldarsi lì e contribuire al riscaldamento interno.
Per i mesi estivi ci sono delle tapparelle automatizzate nello spazio tra le vetrate che fungono come protezione contro il surriscaldamento. Per le vetrate è stato utilizzato un vetro particolarmente trasparente, in modo che non serva accendere sempre l’illuminazione artificiale. Anche altri numerosi provvedimenti hanno provocato un basso consumo energetico. Gli architetti ed il committenti vogliono infatti far certificare l’edificio, e questo è una cosa nuova per la Russia.
Un’altra parola sul design della facciata: all’ interno prosegue la rigatura con le linee spostate in avanti e in rientro. All’ esterno dovrebbe crearsi una patina sull’ edificio quando lo sporco si consolida sulle rigature, scrivono gli architetti. Essi desiderano che possa invecchiare “con dignità”.
Foto: Speech Tchoban/Kuznetsov