(Luglio 2013) Ora volgiamo filosofare un po’ su Dio e il mondo. La questione è: diventa più facile il percorso della vita per qualcuno se sa sin dall’ inizio che cosa vuole fare a livello professionale? O è magari addirittura più difficile rispetto a quello di una persona che riesce ad accettare ciò che arriva?
Jose Luis Hinchado sapeva già all’età di 9 anni cosa voleva. „Aveva visto un libro con dei lavori di Michelangelo e ha preso la decisione che doveva essere scalpellino “, così ci scrive sua moglie Elena Yushkova.
Questo non è niente di particolare, perché tutti i bambini hanno dei sogni. Alcuni si vedono come vigile del fuoco, per un periodo era lanciatissimo il capo treno, ancora in voga è la principessa.
Per questo motivo, i genitori bravi lasciano che i loro bambini sognino, e così la madre e il padre di Jose Luis l’ hanno mandato da un gruppo di artisti, dove i piccoli hanno imparato a disegnare, si sono cimentati con il teatro e anche con le creazioni plastiche.
I genitori stessi avevano una collezione privata di arte.
Ma loro avevano anche il ristorante migliore nella città di Badajoz, e quando il loro figlio prese la decisione di studiare arte, non erano più così contenti.
Quando ha incontrato la moglie Elena, di origine russa, in Spagna, così ci ha scritto, lui aveva detto che „anche se non dovesse avere i soldi per mangiare, andrebbe in montagna per trovare una pietra e lavorarla. „Io l’ho accettato“, aggiunge.
Nell’ anno scorso Jose Luis ha ottenuto il premio come membro accademico della Royal Academy of Fine Arts of Granada. Aveva lavorato come artista negli ultimi 25 anni dopo aver concluso gli studi di scultura e pittura alla Fine Arts Academy di Sevilla.
La pietra naturale ha un significato centrale nei sui lavori. A volte prende un blocco così com’è dalla cava, lo lavora un po’ di qua e di la, lo lucida un pochino in qualche punto.
Altre volte aggiunge del ferro. In ferro crea anche dei lavori a sè stanti. Oppure lascia scorrere dell’acqua sul ferro arrugginito e guarda come esso cambia la pietra nel corso del tempo. Oppure ne intaglia delle lamelle sottili in modo che il materiale faccia un suono quando viene colpito.
Attualmente ha una preferenza per delle sculture monumentali. Un esempio è l’opera „Quatro Caminos“ (Quattro vie) a Olivenza, una città al confine con il Portogallo (vedi foto sopra). Le indicazioni da osservare erano dettagliate: la fontana richiesta doveva, tra le altre cose, rispecchiare l’amicizia tra Portoghesi e Spagnoli, l’incrocio di 4 vie commerciali importanti e delle cose caratteristiche della regione.
Jose Luis ha alzato 4 colonne di un’ altezza di 6 m in marmo portoghese, ognuna formata da 3 pezzi singoli. Ci sono degli ugelli che spruzzano acqua, in modo che le colonne siano collegate dalle pareti formati da gocce d’acqua. La pietra porta dei simboli dall’agricoltura, elementi dall’arte araba nonché delle rappresentazioni di edifici locali.
Uno dei suoi lavori più recenti è il grosso volume con il titolo „architettura“ sul dorso del libro. Il fatto che il libro sia posizionato aperto come un tetto e porti dei comignoli dovrebbe, da una parte, fare sorridere l’osservatore e mostrare, dall’altra parte, anche il piacere che Jose Luis trova nel suo lavoro.
Un’altra opera più recente sono i „Travel Books“ (libri da viaggio) in marmo portoghese.
(05.07.2013)